Ecco i numeri dell'operazione ...
La Russia ha dispiegato 28 aerei da combattimento in Siria.
Lo
sostengono fonti dell’amministrazione americana secondo quanto riporta
l’agenzia Bloomberg.
La conferma a France Press da funzionari
statunitensi.
«Ci sono 28 aerei russi da combattimento e d’attacco al
suolo» schierati sulla pista di un aeroporto militare nella provincia di
Latakia, roccaforte alawita del regime del presidente Bashar al Assad
nella parte Nord-occidentale del Paese, hanno riferito i funzionari Usa
parlando in condizioni di anonimato.
Una svolta che confermerebbe la
volontà di Mosca di creare una base militare per aiutare le truppe del
regime di Damasco.
E i primi droni iniziano a volare sulla Siria per missioni di
sorveglianza.
Lo riporta la Reuters sul proprio sito, citando alcuni
esponenti dell’amministrazione americana.
Non è chiaro quanti droni
russi siano coinvolti nelle missioni.
L’avvio dei voli dei droni russi
mette in evidenza i rischi per i voli americani e quelli russi nel
limitato spazio aereo siriano.
Sarebbero poi «oltre 1.700» gli «specialisti militari» russi nel
porto siriano di Tartus, l’unico di Mosca nel Mediterraneo.
Lo scrive il
quotidiano Kommersant citando una fonte militare secondo cui all’inizio
della crisi siriana nella base russa c’erano «solo alcune persone»,
mentre adesso la presenza militare russa sarebbe molto più forte.
Secondo un’altra fonte citata da Interfax, a Tartus ci sono «uno-due
compagnie di fanteria di marina, uno-due plotoni di carri armati e una
piccola unità di elicotteri».
Intanto l’ambasciata russa a Damasco è stata colpita ieri mattina da
un colpo di mortaio, ma non ci sono stati né vittime né danni.
Lo ha
reso noto il ministero degli esteri di Mosca condannando l’attacco,
attribuito a militanti anti governativi, e auspicando una «chiara presa
di posizione da parte di tutti i membri della comunita’ internazionale,
include le parti regionali».
Non è la prima volta che l’ambasciata russa
finisce sotto il fuoco dei bombardamenti.
Mentre Mosca muove sul terreno in Siria, concorda con Israele «un
meccanismo» in grado di prevenire conflitti tra i due paesi. Lo ha detto
il premier Netanyahu ai giornalisti israeliani. Netanyahu – secondo le
stesse fonti – ha anche spiegato che Putin è impegnato «a rendere sicuro
che le forze russe in Siria non partecipino ad azioni aggressive contro
Israele».
fonte:
http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-09-21/siria-28-caccia-russi-pronti-colpire-l-isis-e-primi-droni-volo-193413.shtml?uuid=ACm0wr1&refresh_ce
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