lunedì 7 dicembre 2015

Dopo anni di galera per terrorismo internazionale, non viene espulso dall'Italia e prova a rientrare nel "giro" ...


Dopo anni di galera per terrorismo internazionale, non viene espulso dall'Italia e prova a rientrare nel "giro" ...
Agenti della Digos di Bari hanno arrestato Majid Muhamad, iracheno, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina nell'ambito di una indagine sul terrorismo di matrice islamica. 
Il 45enne avrebbe favorito l'ingresso in Europa di soggetti collegati alla pericolosa cellula terroristica italiana del gruppo Ansar Al Islam.
Nell'inchiesta che ha portato all'arresto di Majid Muhamad risultano risultano indagate almeno dieci persone. L'indagine, a quanto si apprende, riguarda il supporto logistico dato dagli indagati a foreign fighter.
Il passato di Muhamad non era senza macchia. 
L'uomo era in libertà dal gennaio scorso dopo aver scontato una condanna a 10 anni inflitta dal Tribunale di Milano per terrorismo internazionale
La sua permanenza in Italia era legale: dopo la condanna, infatti, aveva vinto un ricorso presentato al Tribunale di Cosenza contro un provvedimento di espulsione emesso alcuni mesi prima dal prefetto della stessa città calabrese. 
Dopo il provvedimento di espulsione, l'uomo era stato trasferito nel Cie di Bari e, una volta vinto il ricorso e tornato in libertà, aveva deciso di restare nel capoluogo pugliese.
Qui nel giro di pochi mesi - secondo quanto emerso dalle indagini - avrebbe intrecciato una serie di rapporti e conoscenze con cittadini extracomunitari di varie etnie (marocchini, tunisini, georgiani) dai quali sarebbe stato riconosciuto come leader. Luogo di intrattenimento e socializzazione è stato individuato dagli investigatori in un Kebab nel centro della città che poi l'uomo avrebbe anche acquistato.
Stando alle indagini coordinate dal pm Roberto Rossi, Majid Muhamad avrebbe promosso, diretto e organizzato l'ingresso illegale nel territorio dello Stato italiano di numerosi stranieri utilizzando documenti contraffatti
Fra marzo e settembre 2015 avrebbe fornito assistenza e alloggio a Bari a 11 cittadini di Pakistan, Egitto, Iran, Marocco e Turchia. In particolare, avrebbe prenotato stanze presso un affittacamere di Bari, riservandole per brevissimi periodi (uno, due giorni o, al massimo, una settimana) a cittadini extracomunitari non residenti o domiciliati in questa provincia ma provenienti da altre imprecisate zone e che poi avrebbero proseguito il loro viaggio verso altre destinazioni (italiane o estere).
Nello stesso periodo la procura di Bari, attraverso intercettazioni telefoniche, ha accertato contatti dell'indagato con numerosi soggetti ritenuti contigui all'organizzazione terroristica Ansar Al Islam, alcuni dei quali arrestati nei giorni scorsi su disposizione della Procura di Roma.
Majid Muhamad è stato trovato in possesso di un quaderno con copertina rossa, su cui appariva evidenziato il nome di Bassam Ayachi (l'imam del Belgio assolto alcuni anni fa dalla Corte di Appello di Bari dopo essere stato arrestato, processato e condannato in primo grado per terrorismo internazionale). 
Majid probabilmente aveva conosciuto Ayachi durante la detenzione nel carcere di Benevento. Gli agenti hanno trovato anche numerose cartoline postali, sul cui retro erano riportate, scritte con penna biro, frasi in lingua araba. Si tratterebbe di messaggi scambiati con altri detenuti negli anni della sua carcerazione, tutti accusati di reati di terrorismo internazionale. 
"Fratello prediletto Abu Abd Rahman - è scritto in una cartolina - grazie a Dio io sto bene, sia Lode a te Dio onnipotente che ci guidi. Mi pento verso di lui e chiedo una vita felice, la morte dei martiri e la vittoria sui nemici".
In un altro messaggio è menzionato l'Isis, "in un momento storico in cui, in realtà, - sottolineano gli inquirenti baresi - la denominazione Isis non ancora contraddistingueva i seguaci del cosiddetto 'Stato Islamico', perlomeno nei resoconti di cronaca di quel periodo (giugno 2011). Infatti, l'unico riferimento a una possibile notizia che riguardasse l'Isis nel giugno del 2011, reperito da fonti aperte, è quello relativo all'inizio della rivolta armata in Siria".

Dall'esame dei tabulati telefonici dell'utenza utilizzata da Majid Muhamad da gennaio scorso risulterebbero chiamate in arrivo o partenza verso svariati numeri internazionali di stati esteri tra i quali, oltre all'Iraq dove il 45enne ha moglie e figli, Francia, Germania, Regno Unito, Repubblica Ceca, Tunisia, Norvegia, Grecia, Svizzera, Romania e Afghanistan

Su queste utenze internazionali sono in corso verifiche da parte di procure estere. 
Molti di questi contatti, secondo gli inquirenti dell'Antimafia di Bari, sarebbero con soggetti contigui alla cellula terroristica di Parma, dimostrando che dopo anni quel gruppo si sarebbe ricostituito. La Dda ritiene infatti che Majid Muhamad volesse "riaccreditarsi nuovamente agli occhi dei suoi interlocutori" e "rappresentare per essi ancora un punto di riferimento importante nel gruppo di matrice terroristica".

fonte:
http://www.huffingtonpost.it/2015/12/07/terrorismo-arrestato-iracheno-a-bari_n_8737304.html








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