lunedì 8 giugno 2015

Ecco a quanto ammonta la presunta mazzetta di Alemanno e il trucco usato per mascherarla

Mafia capitale: ecco a quanto ammonta la presunta mazzetta destinata ad Alemanno e il trucco usato per mascherarla ...


Roma – Altri guai in vista per Gianni Alemanno
Il filone d’indagine in Mafia Capitale che riguarda un ex assessore comunale, Marco Visconti, suo delfino, in verità riguarda soprattutto lui, l’ex sindaco.
Sono indagati tutti e due per un finanziamento illecito da 400 mila euro di Salvatore Buzzi. 
Sia Alemanno, sia Visconti, sono finiti nei guai per la testimonianza di Franco Panzironi, manager vicinissimo all’ex sindaco
Panzironi, detto «Il Tanca», è stato amministratore delegato dell’Ama ed è stato rinviato a giudizio nel 2012 per oltre 841 assunzioni irregolari.

Nella prima inchiesta Mafia Capitale era tra gli arrestati. Secondo i pm, il suo ruolo sarebbe stato quello di fare da cerniera per gli appalti assegnati sui rifiuti
Panzironi è uno che sa, insomma. 
E sta collaborando con la procura. 
In diversi interrogatori ha raccontato un episodio che è alla base di questo filone d’indagine.

«Visconti era assessore all’Ambiente, assessorato che ha un contratto di servizio con Ama e un forte potere di indirizzo verso la stessa azienda municipalizzata»
Ovviamente Panzironi era di casa. 
In alcune riunioni incrociò anche Buzzi, che nel frattempo, con la sua cooperativa, si era aggiudicato il ricco appalto per la raccolta del multimateriale (carta, alluminio, plastica).
Raccolta che a Roma costa il triplo che nel resto d’Italia.
«In uno di questi incontri, verso la fine di settembre 2012 – sintetizzano i pm – il citato assessore lo aveva chiamato in forma riservata e gli aveva detto che Buzzi era interessato a contribuire per le campagne elettorali del sindaco Alemanno e di Visconti medesimo con una cifra complessiva di 400mila euro da dividersi a metà».
Duecentomila euro per uno, dunque. 
Carburante indispensabile per la campagna elettorale
Questo racconta Panzironi. 
Finora, però, i pm hanno svelato soltanto la parte del racconto che riguarda l’ex assessore, la cui casa è stata perquisita due giorni fa: «A Visconti i soldi dovevano arrivare in contanti… I soldi Buzzi li avrebbe portati in Fondazione (la fondazione Nuova Italia di cui Visconti era segretario e Alemanno presidente) dove poi Visconti sarebbe passato a prenderli».
Nel 2013 sarebbero avvenute 10 consegne. 
«La prima volta Buzzi gli aveva detto che nel plico che gli consegnava vi erano 15mila euro. La dinamica della consegna a Visconti era sempre identica. Veniva Buzzi, consegnava i plichi e successivamente venivano Visconti, il suo capo segreteria o un suo rappresentante a ritirarlo».
Proseguono intanto gli interrogatori degli arrestati di giovedì. Il giovane Luca Gramazio, già capogruppo regionale Pdl, ha risposto alle domande del gip Flavia Costantini. 
«Non ho preso manco una lira. Non ero al servizio di Buzzi. E non ho preso soldi da nessuno».
Ha risposto alle domande anche Franco Figurelli, membro della segreteria dell’ex presidente del Consiglio comunale Mirko Coratti, Pd. 
Secondo l’accusa, intascava stabilmente un secondo stipendio da 1000 euro per favorire il sodalizio di Carminati e Buzzi. 
«Si è dichiarato assolutamente estraneo agli eventi», riferisce il suo legale, Antonio Stellato.
Figurelli è l’interlocutore al quale Salvatore Buzzi in una telefonate intercettata dice «la mucca deve mangiare, per essere munta»
Coratti, nel suo interrogatorio, l’ha già scaricato: «Di quello che ha fatto Figurelli io non rispondo»
Qualche ammissione l’ha fatta invece Michele Nacamulli, un collaboratore di Buzzi, che ha confermato di gare pilotate.
fonte: http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2015/06/07/ARCGOBiE-finanziamento_capitale_alemanno.shtml

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